Pronto Consumatore Settembre/Ottobre 2013


Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 57/64

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF nella sezione download. Le seguenti news sono un estratto.


Le società ferroviarie devono rimborsare anche i ritardi dovuti a “forza maggiore”

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito con sentenza che una società ferroviaria, in caso di ritardi importanti, debba risarcire ai propri cliente una parte del prezzo pagato per il tragitto, anche se detto ritardo origini in eventi di “forza maggiore”. Al Centro Tutela Consumatori Utenti questa sentenza viene salutata con favore.
Secondo un Regolamento UE, in caso di ritardi fra una e due ore, i viaggiatori hanno diritto al rimborso di almeno il 25% del prezzo del biglietto. In caso di un ritardo maggiore a due ore, la società deve rimborsare almeno il 50%.
La sentenza riguarda tutte le società ferroviarie d’Europa. Eventuali clausole inserite nelle condizioni del servizio che escludano un risarcimento in casi di forza maggiore non hanno pertanto più valore. Ne consegue, ad esempio, che anche Trenitalia sarà tenuta ad aggiornare le proprie condizioni generali del servizio. Le regole valgono anche per il trasporto locale, anche se i viaggiatori del servizio locale poche volte beneficiano di rimborsi. In primo luogo perché raramente si hanno ritardi superiori ad un’ora, e in secondo luogo perché vi è una cd. “soglia bagattellare”: importi inferiori a 4 euro non vengono pagati.


Aumento delle tariffe dello spazzacamino
Prestazioni soggette a Iva ridotta del 10%


Ogni tre anni il tariffario dello spazzacamino viene aggiornato. In media i prezzi hanno subito dal 2009 un aumento del 9%, eccezion fatta per il controllo dei fumi di scarico. La tariffa è stata adeguata all'effetivo dispendio (altro metodo di misurazione) e ammonta a 38,97 € (Iva inclusa) per combustibili liquidi o gassosi. Per combustibili solidi (legna, pellets, trucioli) la tariffa ammonta invece a € 48,85. L'obbligo di controllo dei fumi di scarico per impianti alimentati con combustibili solidi è entrato in vigore nel 2011 con le disposizioni sulle emissioni degli impianti termici. Inoltre, dalla primavera di questo anno non esiste più alcuna decorrenza di termine per cambiare spazzacamino, e il passaggio può avvenire in ogni momento. Infine, è cambiata l’aliquota Iva da applicare: l'Agenzia delle Entrate ha deciso (con la risoluzione 15E) l'appilcazione dell'Iva del 10%: per le prestazioni riguardanti la revisione periodica obbligatoria, il controllo delle emissioni nonché i lavori di pulizia degli impianti di riscaldamento (interventi di manutenzione ordinaria), sole però se installati in fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata.
Maggiori informazioni: www.centroconsumatori.it


Attenzione alle spam - in circolazione ondata di e-mail con richieste di pagamento

Negli ultimi giorni sono giunte al Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano diverse segnalazioni riguardanti e-mail aventi ad oggetto richieste di pagamento per prodotti o servizi mai richiesti né ricevuti dai destinatari dell'avviso. Ogni e-mail è differente: i mittenti sono diversi, non viene fatto riferimento al medesimo prodotto, le richieste di pagamento si riferiscono a somme non uguali tra loro e devono essere corrisposte su conti che variano a seconda del caso. In comune hanno invece la struttura e la sintassi, il fatto che nessuno dei consumatori avesse ordinato il prodotto o il servizio in questione e uno strano allegato in formato zip.
Le e-mail in italiano generalmente si rivolgono all'utente facendo riferimento al solo indirizzo e-mail, menzionano un vago “conto non pagato” dopodiché segue la richiesta: “si prega di pagare con urgenza” riportando un link.
Chiunque riceva e-mail di questo tipo le deve quindi cancellare ed in nessun caso deve aprire l'allegato.
Presso il Centro Europeo Consumatori di Bolzano (www.euroconsumatori.org), è disponibile un opuscolo con consigli e suggerimenti su come effettuare acquisti in internet in sicurezza.


Prestiti personali con coperture assicurative del debito residuo

Il sig. T. nel corso degli ultimi tre anni aveva acceso vari prestiti personali, per un importo totale di 25.000 euro. Per ognuno di questi contratti aveva stipulato anche una polizza assicurativa a copertura del debito residuo: queste polizze servono a saldare il debito residuo in caso di morte del beneficiario del prestito, mantenendo indenni gli eredi dello stesso. Al fine di stipulare queste polizze, di volta in volta il sig. T. aveva dovuto fornire indicazioni sul proprio stato di salute. Molto probabilmente il sig. T. a queste annotazioni stampate a caratteri piccoli aveva dato soltanto una veloce scorsa – e poiché non si sentiva “malato”, aveva dichiarato di non avere problemi di salute. Si era peró scordato di far presente che da anni soffriva di ipertensione, per la quale quotidianamente assumeva dei farmaci. L’inverno passato il sig. T. era venuto a mancare a causa di un infarto; sul certificato di morte i medici avevano annotato quale probabile causa di morte, appunto l’ipertensione. Gli eredi – moglie e figlio del sig. T. – soltanto dopo la morte del proprio caro avevano scoperto l’esistenza dei vari prestiti contratti. Si sentivano però tranquilli, in quanto erano venuti a sapere anche delle polizze assicurative a copertura del debito residuo. Così decidevano di denunciare il decesso alle varie compagnie assicuratrici. Assieme alla denuncia di sinistro avevano dovuto consegnare anche tutta la documentazione medica. All’analisi del sinistro emergeva però che, all'atto della stipula delle polizze, il sig. T. aveva dichiarato cose non corrispondenti alla realtà dei fatti, e le assicurazioni si erano quindi rifiutate di coprire il debito residuo. La vedova e il figlio si sono così trovati a dover coprire l’intero debito residuo di tasca propria. Purtroppo quello del sig. T. non è un caso isolato: sono parecchie le famiglie che stanno affrontando simili situazioni. E i casi sono in aumento.
I nostri consigli
Bisogna sempre leggersi bene tutto il contratto, anche quanto stampato a caratteri piccoli (o minuscoli); mai dichiarare cose non corrispondenti ai fatti; parlare sempre con i propri cari di prestiti assunti, in modo che per loro non ci siano poi brutte sorprese.


Rifiuti: evitarli invece che produrne!

Di seguito alcuni consigli per una spesa sostenibile, suggeriti dall’Iniziativa Consumatori della Germania (Verbraucherinitiative):

  • evitate frutta e verdura in dispendiose confezioni di plastica;
  • anche al supermercato date la preferenza alle merci sfuse;
  • evitate prodotti con confezioni inutili, ad es. quelli con ulteriori cartoni avvolgenti. Evitate anche quei prodotti che sono singolarmente confezionati in piccole porzioni, ad es. dolciumi;
  • meglio comprare dal produttore e regionalmente: nelle vendite per corrispondenza si generano rifiuti a causa degli imballaggi di spedizione;
  • preferite le confezioni ricaricabili, non solo per gli alimentari ma anche per i detersivi, detergenti e saponi;
  • per le bevande e il latte, scegliete confezioni a rendere;
  • la bevanda più conveniente e con meno spreco di risorse è l’acqua dal rubinetto, e nella maggior parte dei Comuni è anche di buona qualità. L’acqua imbottigliata incide pesantemente sull’ambiente, anche quella al ristorante;
  • per trasportare panini imbottiti, frutta, verdura o bevande, scegliete barattoli, bottiglie o thermos riutilizzabili;
  • se acquistate mobili o apparecchiature elettriche, fate attenzione alla loro durata di vita. Per informarvi sui punti forti e deboli dei singoli prodotti potete fare riferimento ad esempio ad apposite riviste di test sui prodotti;
  • sostituite le batterie con accumulatori. Questo non solo vi fa risparmiare soldi, ma evita anche rifiuti problematici;
  • la biblioteca rappresenta la quintessenza del risparmio di risorse e della tutela dell’ambiente.


Fotovoltaico: esauriti gli incentivi

Già con l'inizio di luglio il plafond degli incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici, erogati nell'ambito del cosiddetto Quinto Conto Energia, è andato esaurito. Il Quinto Conto Energia ha dunque chiuso i battenti. Pertanto dal 6 luglio 2013 non è più possibile presentare domanda per gli incentivi. La soglia dei 6,7 miliardi prevista per gli incentivi al fotovoltaico è stata raggiunta. Rimane pertanto ora aperta solo la possibilità di detrarre nella dichiarazione dei redditi il 50% del costo per l'installazione di impianti fotovoltaici in edifici esistenti adibiti ad uso abitativo. Per gli edifici esistenti è invece possibile usufruire di una detrazione fiscale per lavori di manutenzione e risanamento (legge nr. 449/1997 art. bis DPR 917-86). Informazioni più dettagliate su www.centroconsumatori.it.


Partito il carsharing: www.carsharing.bz.it

Con il termine car sharing (dall’inglese car “automobile” e il verbo to share “condividere”) si intende l’uso collettivo di una o più automobili. Diversamente dal noleggio, con il car sharing si può utilizzare un’automobile all’occorrenza anche per poco tempo, addirittura solo per alcune ore.
Car Sharing Alto Adige è partito a metà settembre a Bolzano, Merano e Malles (Bolzano 12 veicoli, Merano 6, Malles 3; seguiranno Bressanone, Brunico e Vipiteno).
Dopo essersi iscritti, è possibile prenotare l’automobile telefonicamente, attraverso un’App o tramite il portale internet www.carsharing.bz.it, e ritirare l’auto nei parcheggi riservati. L’auto potrà essere aperta mediante il proprio AltoAdige Pass o con la tessera clienti. Le chiavi si trovano nel vano porta oggetti. Il pagamento avviene tramite bonifico bancario, carta di credito o su richiesta con addebito bancario a fine mese.
I costi ammontano a: tassa di registrazione una tantum (25-40 euro), canone annuale (25 euro), tariffa oraria (fra 5 e 6 euro ore diurne, 1 euro ore notturne) o tariffa giornaliera (fra 29 e 39 euro a seconda della macchina il primo giorno, e 25-35 euro per i giorni successivi). Inoltre, si aggiunge il costo a chilometro di 0,20 euro.

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