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Residui di pesticidi nella pasta italiana - Centro Tutela Consumatori Utenti
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20.04.2024, 05:16

Residui di pesticidi nella pasta italiana

Il Test Salvagente“, rivista italiana volta alla tutela dei consumatori, nel suo numero di febbraio, ha reso noti i risultati di un'indagine svolta sulla pasta italiana. In quattro prodotti su quindici sono stati rinvenuti residui di pesticidi, seppur nei limiti consentiti dalla legge.

La redazione de „Il Test Salvagente“ ha preso come campione 15 diversi tipi di pasta, (prevalentemente spaghetti, ma anche spaghettini e vermicelli), provenienti dai maggiori Supermercati Italiani e dai Discount, compresi prodotti di rinomate marche come Barilla, Voiello, Rummo, DeCecco, La Molisana e Garofalo. I test sono stati svolti al fine di individuare i residui di pesticidi e di due diverse micotossine (muffe/tossine) nella pasta.

Undici dei prodotti analizzati sono risultati liberi da pesticidi. In quattro prodotti sono stati rinvenuti residui degli insetticidi „cipermetrina“ e „pirimifos-metile“, nonché residui di una soluzione di „piperonillbutossido“. La „cipermetrina“ viene utilizzata sulla coltivazione per proteggerla dagli insetti, il „perimifos-metile“, invece, viene spruzzato sui cereali immagazzinati dopo la raccolta. Il „piperollbutossido“ di per sè non ha effetto quale pesticida, ma ha la particolarità di aumentare le prestazioni di determinati pesticidi.

Nonostante tutti i livelli siano inferiori ai limiti di legge, tutt'oggi non è chiaro quali siano gli effetti collaterali che tali pesticidi potrebbero avere sul corpo umano. Il potenziamento dell'effetto di alcuni pesticidi fa temere un aumento del rischio per la salute, anche se la concentrazione delle predette sostanze è inferiore ai limiti di legge.

Nell'arco delle analisi sono stati trovati, inoltre, diversi livelli di concentrazione di muffe / tossine di „deossinivalenolo“. Tutti e 15 i campioni sottoposti ai test evidenziano, in questo contesto, il rispetto dei limiti previsti per i prodotti a base di cereali. Ciò nonostante in cinque campioni, è stato rilevato il superamento del limite di tolleranza previsto per gli alimenti dei bambini. Il „deossinivalenolo“ è formato da funghi del genere „fusario“, che possono infestare le culture di grano, orzo e avena. La predetta tossina, è considerata come non cancerogena, ma può provocare, ciò nonostante, vomito e nausea e avere influenze sulla capacità riproduttiva.

Il direttore del Centro Tutela Consumatori Utenti, Walther Andreaus, in merito a quanto sopra esposto formula la seguente riflessione: „Tutti i prodotti testati contengono una quantità di pesticidi e micotossine rientranti nei limiti di legge, poiché nessuno di questi prodotti viene dichiarato quale 'alimento per bambini'. Secondo il nostro punto di vista è però un problema che alcuni tipi di pasta contengano un'elevata concentrazione di „dessinovalenolo“, e che il 27% dei campioni analizzati evidenzi un residuo di pesticidi. Si sa, infatti, che già i bambini piccoli spesso e volentieri mangiano questi tipi di pasta. I produttori dovrebbero attivarsi in tal senso e trovare una soluzione in modo che, sia i consumatori adulti, che i bambini siano protetti dalla presenza di pesticidi e muffe/tossine nel cibo.”


Comunicato stampa
Bolzano, 29/02/2016

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