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29.03.2024, 10:11

Riassunto dello studio europeo sulle tariffe RC auto


Questo studio sulle tariffe RC auto é stato promosso dalla “Bund der Versicherten (BdV)” – associazione tedesca degli assicurati - per scoprire se il sistema tariffario europeo, specialmente la “libertà delle tariffe” creata dalla deregolamentazione del 1994 conduca ad un principio di equa distribuzione dei premi nel settore RC auto.
Attualmente lo studio mostra alcune indicazioni di come la deregolamentazione e la conseguente libertà tariffaria nelle assicurazioni RCA potrebbero essere state un errore .Le grandi differenze di attuazione (pratica) tra gli stati dell´UE, basate sulla libertà tariffaria potrebbero violare il divieto di discriminazione contenuto nel Trattato di Roma. È un fatto che milioni di automobilisti in Europa che non hanno mai causato danni, credendo nell’equità della tariffa pagano miliardi di Euro di premio in più rispetto ad automobilisti che al contrario di danni ne hanno causati. Non c´è alcuna compatibilità tra i vari sistemi. Non esiste alcun mercato transfrontaliero di assicurazioni per auto .Il che è un serio ostacolo alla creazione di un mercato interno. Gli autori di questa ricerca, il Prof. Basedow (parte II), il Prof. Ulrich Meyer (parte III), il Prof. Schwintowski (parte V) e Hans Dieter Meyer (BdV, parte IV) concordano nella loro raccomandazione indirizzata alla Commissione Europea per una ”ri-regolamentazione” del sistema tariffario per le assicurazioni RCA.

Il Prof. Basedow enumera nel riassunto guardante la sua parte (parte II, capitolo IV) otto tesi, secondo le quali nell´ambito del diritto comunitario c´è spazio per iniziative riguardanti la struttura tariffaria delle assicurazioni RCA.

Il contributo del Prof.U.Meyer (parte III, con rapporti sui sistemi tariffari di 19 paesi) mostra le sostanziali differenze nei sistemi tariffari tra gli stati membri dell´UE e gli effetti sul premio del singolo assicurato. La combinazione di sostanziali ed estese differenze primarie del premio (classi di premio) e l´uso di diversissimi sistemi di bonus-malus producono grandi divari fra i premi in Europa:
meno di 1:10 3 Stati (GR, L, SF)
1:20-1:50 6 Stati (B, DK, E, I, NL, P)
1:50-1:80 5 Stati (A, GB, IRL, NL, S)
circa 1:110 1 Stato (CH)
circa 1:210 1 Stato (F)
circa 1:250 1 Stato (Germania)
Vi sono inoltre grandi differenze nel numero degli anni in cui un giovane autista deve guidare senza mai causare danni per ottenere il premio di assicurazione più basso:
2-5 anni 4 Stati (E, GB, IRL, P)
6-8 anni 4 Stati (A, DK, GR, S)
10-14 anni 7 Stati (B, F, I, L, N, NL, SF)
21 anni 1 Stato (Germania)
Gli autori di questo studio giungono infine ad un diverso approccio nella differenziazione delle tariffe nelle assicurazioni RCA. I tre studiosi notano come, con alcune modifiche, la maggior parte dei tradizionali criteri di elaborazione delle tariffe potrebbe essere accettata, ma per una maggiore trasparenza il numero dei criteri adottabili dovrebbe essere limitato.

Il punto decisivo dello studio è una controversia tra il Prof. U. Meyer e H.D. Meyer (BdV) sulla questione se il sistema tariffario europeo corrisponda alle regole tecniche e statistiche delle assicurazioni o se esso conduca ad una discriminazione di alcune categorie di proprietari di automobili.

Il Prof. Ulrich Meyer (parte III) segue la teoria delle compagnie assicurative secondo cui un criterio tariffario è valido e non discriminante qualora basato sulla media statistica di gruppi eterogenei. Questo significa: se un gruppo arbitrariamente scelto di proprietari di garages mostra meno danni di coloro che non ne posseggono, ad es., che allora dovrebbe essere giusto che ogni proprietario di garage paghi un premio più basso. Il gruppo di coloro che non posseggono un garage dovrà pagarsi i danni di tasca propria e così ognuno di loro viene a pagare un premio più alto senza che si prenda in considerazione se egli sia un buon guidatore o meno.

H. D. Meyer è molto critico su queste differenziazioni basate su statistiche di gruppo poiché sono contrarie alle tecniche assicurative, che richiedono un nesso causale con il rischio individuale e in quanto violano le regole fondamentali della statistica che proibisce la generalizzazione della media dei risultati di gruppi eterogenei e perché certe generalizzazioni conducono alla discriminazione. Conformemente a ciò gli interventi dell’UE nel sistema tariffario sono necessari. E sono anche ammissibili poiché interferiscono solo con l´area assicurativa ma non limitano la libertà di commercio delle compagnie. Queste convinzioni H. D. Meyer le giustifica con la seguente serie di argomentazioni:

L´assicurazione non è un prodotto, né un servizio ma l´eliminazione di un non preciso rischio finanziario attraverso una comune contribuzione di denaro (una riserva comune di denaro). Quindi l´assicurazione è una prestazione degli assicurati (provvigione di denaro), che non viene prodotta ma solo organizzata dalle compagnie assicuratrici. Di conseguenza il premio totale non è un prezzo ma consiste in un contributo a un fondo comune e in un prezzo di servizio (nascosto). Conseguentemente la creazione della tariffa non è la creazione di un prezzo. Tutti i paesi della terra annotano l´assicurazione nel loro prodotto sociale lordo come una procedura di ridistribuzione delle entrate che non produce alcunché. Il prodotto lordo delle compagnie assicuratrici è stimato nella quota del premio come prestazione di servizio. Finché i premi delle assicurazioni rimarranno indivisi gli assicuratori non potranno venir classificati come fornitori di beni e servizi. Al contrario le loro attività commerciali rimarranno transazioni di compenso aleatorie (come le lotterie, con vincite determinate dal caso e non dall’effettività dell’economia).
La creazione della tariffa non può essere una misura competitiva che influenza l’effettività dei servizi delle compagnie, ma diversamente dalle imprese che producono le compagnie assicuratrici possono influenzare l´eccedenza di premio (che loro vedono come profitto) con la selezione di gruppi secondo i loro risultati statistici.Una conseguenza della libertà tariffaria è l´obbligo per la compagnia assicuratrice di allinearsi con le pratiche di selezione dei concorrenti - per esempio l´usare il possesso di un garage come criterio. Se una compagnia assicuratrice taglia unilateralmente i premi per i proprietari di garage del 10% rispetto a coloro che non ne posseggono, le altre compagnie subiranno un esodo di proprietari di garage e rimarranno solo con coloro che non hanno garage che, solo come gruppo, necessitano di una maggior spesa per i danni che non più coperti dai premi di gruppi misti. Il risultato sarebbe l´insolvenza. Quindi tutte le compagnie assicuratrici, volenti o nolenti, devono seguire questo nuovo criterio di selezione e inserirlo tra le loro tariffe.

Poiché tutti gli assicuratori classificano gli automobilisti secondo gli stessi criteri, una persona giovane che é un buon automobilista e che non ha causato danni, che non lavora nel servizio pubblico, che non possiede un garage e che non può permettersi un’auto nuova, verrà inserito da tutte le compagnie assicuratrici nel gruppo corrispondente alla combinazione di tutti questi criteri. Egli riceverà quindi da tutte le compagnie del paese offerte simili. Il premio più basso - per esempio quello di un impiegato che vive in una zona di campagna, con una macchina nuova e un garage - è per lui irraggiungibile a causa dei criteri applicati. Nonostante non abbia causato danni egli non raggiungerà mai i bassi premi che autisti più anziani ottengono nonostante abbiano causato più danni.
Come consumatore isolato senza potere di mercato il singolo deve accettare i premi che le compagnie gli offrono. I premi sono quindi stabiliti non nell’interesse del consumatore ma nell’interesse delle compagnie assicuratrici che vogliono guadagnare dalle transazioni compensatorie e che sono in grado di influenzare i loro profitti attraverso la selezione di gruppi specifici di assicurati.

Come risultato di questa selezione (che molti esperti chiamano erroneamente competizione) i criteri di selezione non conducono più ad una libertà di scelta per il consumatore. Al contrario limitano la possibilità di scelta del singolo e lasciano i singoli proprietari di autovetture in una (angusta) cella che rappresenta il loro “massimo premio di mercato” (è il caso ad esempio di buoni automobilisti inseriti in un gruppo con un´alta incidenza di danno, come ad esempio il gruppo dei giovani proprietari di auto che evidenziano il più alto numero di buoni automobilisti ma correlativamente anche il maggior numero di cattivi automobilisti e quindi con un´alta media di danni). In questo modo la selezione attraverso cartelle priva i consumatori della tanto aspirata libertà EU nella varietà dei contratti che permetterebbe di scegliere quello migliore per le proprie esigenze, come stabilito nella 3a Direttiva. La libertà nell’offerta di tariffe che l´EU sperava portasse ad una grande possibilità di scelta per i consumatori ha avuto invece l´effetto opposto. L´obiettivo dell´UE di creare un mercato unico per consentire maggiore scelta ai consumatori nel mercato delle assicurazioni è in pratica fallito.

Il BdV chiede che vengano adottati quali unici criteri per la fissazione delle tariffe e per una differenziazione dei premi, e la condotta di guida (danni, multe), i chilometri percorsi in un anno, la probabile area dell’uso dell’autovettura (che non sia assunta in base al luogo di residenza ma che corrisponda alla domanda del richiedente e che venga annualmente modificata o confermata) e la sicurezza del modello di autovettura. L´obiettivo di questo metodo tariffario non è calcolare la media dei danni di un qualche gruppo ma misurare le differenze individuali di rischio e pericolo. Questo corrisponde alla pratica assicurativa standard laddove il rischio individuale di un assicurato viene calcolato su criteri di rischio e di pericolo tipici, che sono ascrivibili a tutti gli assicurati e che sono in grado di influenzare la dimensione del rischio dell’assicurato e il grado della sua pericolosità. Un’assicurazione obbligatoria per legge non può riflettere un criterio di equità quando automobilisti con caratteristiche simili e auto uguali, che percorrono lo stesso numero di chilometri nella stessa area, pagano contributi assicurativi estremamente diversi, solo perché appartengono ad un gruppo con media di danni maggiore rispetto a quella minore di un gruppo.

Secondo l´opinione di H. D. Meyer la designazione delle tariffe è un servizio da impostare nell’interesse e per conto del consumatore e precisamente da parte delle compagnie assicuratrici alle quali lo Stato ha affidato il compito di organizzare una comunione tra titolari di assicurazioni obbligatorie. Ogni singolo automobilista, obbligato ad assicurarsi, ha diritto ad un premio che sia organizzato e impostato nel suo interesse. Dalla deregolamentazione e introduzione della libertà nell’offerta delle tariffe i consumatori sono stati derubati di questo diritto. Perciò è alquanto necessaria un’attività regolamentativa nel campo delle assicurazioni obbligatorie, in relazione di criteri di fissazione dei premi e delle classi di premio, al fine di eliminare e di evitare per il futuro qualsiasi discriminazione.
Tale attività regolamentativa è altresì consentita in quanto riguarda solo gli aspetti strettamente “assicurativi”, che non sono oggetto di attività concorrenziale.

Non solo l´enorme divario fra i premi assicurativi nei singoli paesi ma anche le grandi differenze di premio esistenti tra i vari paesi dovrebbero far riflettere i diretti responsabili di quanto grandi differenze siano discriminatorie e se tali discriminazioni siano veramente giustificate dalle tecniche assicurative e dai metodi statistici in esse usati.

Consigli per l’attività della Commissione Europea

Gli autori dello studio consigliano alla Commissione Europea di proseguire con ulteriori ricerche da parte di studiosi neutrali sulle questioni fondamentali, specialmente riguardo al processo economico legato alle assicurazioni. Il risultato di tali studi potrebbe consigliare di riformulare delle regole per l’area delle assicurazioni non competitive e non produttive (incluso il campo della determinazione delle quote nelle assicurazioni obbligatorie per auto) di esaminare le misure passate, attuali e quelle programmate, che devono essere prese contro quegli stati membri che sono in relazione con le condizioni e tariffe delle assicurazioni RCA. Gli studi consigliati potrebbero portare a nuove conoscenze anche per la Corte di Giustizia Europeo (incluso l’ufficio dell’Avvocato Generale) riguardo a questioni di concorrenza e prestazioni di servizio nel sistema assicurativo europeo.

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